Journals
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Phenomenology and Mind
«Phenomenology and Mind» is an international, double-blind peer-reviewed, and fully open access journal founded in 2011; each issue is available on request also in printed edition.
Born of a happy match between Phenomenology and Analytic Philosophy of Mind, the journal puts personhood or the moral agent in the focus of philosophical concern. It takes over the Enlightenment’s legacy as commitment to critical reason, and promotes discussion and interchange among different methodological approaches, thereby overcoming barriers no longer justified in the present age of international, interdisciplinary research communities.
We publish articles in English. Exceptionally and on occasion of particular topics, other European languages (German, French, Italian) are admitted. -
Ardeth
Unlike the many magazines that revolve around the architectural world, Ardeth concerns neither with outcomes (architecture) nor with the authors (architects). Ardeth concerns instead with their operational work, i.e. projects. The shift from subjects (their good intentions, as taught in Universities and reclaimed in the profession) to objects (the products of design, at work within the social system that contains them) engenders an analytical and falsifiable elaboration of the complex mechanisms that an open practice such as design involves. Through a process of disciplinary redefinition, Ardeth explores the falsifiability of design hypotheses as the object that allows the project to scientifically confront errors and approximations.
For the call for paper click here:
http://www.ardeth.eu/callforpapers/ -
Quaderni di Comunicazione Scientifica
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche, con sette Dipartimenti composti da centodue Istituti con specializzazione sui principali saperi, settori scientifici e tecnologici, con più di trecentotrenta sedi secondarie e laboratori sul territorio in Italia e all'estero - tra cui le basi scientifiche in Artide e Antartide -, dispone di un capitale intellettuale prodotto dagli scienziati e dall’enorme messe di competenze, esperienze e innovazione che ne deriva. L’impegno della rivista proposta è quello di valorizzazione e accrescere, attraverso una maggiore comunicazione, la massa critica di conoscenze. Tale esigenza nasce dalla necessità di stimolare l’interesse anche di coloro che non svolgono attività di ricerca, alle questioni relative alla sperimentazione scientifica.
L’incipit del progetto nasce dal monito che Peter Brian Medawar, biologo, dava ai suoi studenti: «evitate di far percorrere, ai vostri lettori, una distesa di vetri rotti a piedi nudi» (Advice to a young scientist, 1979; trad. it. 1981, p. 82). Riteniamo, infatti, che Quaderni di Comunicazione Scientifica sia lo strumento che inviti a raccontare il proprio lavoro al di fuori della importante schiera scientifica. Con ciò non s’intende analizzare il capitale intellettuale, anzi legittimarlo ancor di più. In base, alle caratteristiche del periodo storico che stiamo vivendo la comunicazione/divulgazione è sempre più un dovere.
Seppure il Cnr disponga dei sui canali comunicativi, come per esempio il sito web comunicazione.cnr.it e i canali social @comunicazione.Cnr, è necessario comunicare la scienza a una platea di persone che sono anche fuori del perimetro scientifico, senza per questo perdere peso e scientificità. La comunicazione/divulgazione della scienza aiuta a far conoscere il valore del pensare scientifico e dell’atteggiamento razionale di fronte ai problemi.
La comunicazione pubblica per il suo stile più leggero e comprensibile, poi, può contribuire al dibattito, superando le barriere che separano ambiti disciplinari diversi.